Pancetta di Calabria, un simbolo della tradizione culinaria regionale

La pancetta calabrese annoverata tra i principali simboli della tradizione culinaria regionale

E’ un delizioso alimento che viene prodotto in modo identico da secoli,  e che per qualità e bontà si è ampiamente meritata l’attribuzione della prestigiosa DOP.

Da dove ha origine la Pancetta di Calabria

Stando alle ricostruzioni in materia, la lavorazione della carne di maiale in Calabria ha origine antiche, e probabilmente riconducibile alla colonizzazione delle coste joniche da parte dei greci. Generalmente, pare che l’usanza fosse quella di riporre la carne insieme al salo all’interno di vasi di creta o di vasche di legname, per poi estrarla e completare l’asciugatura in un luogo sufficientemente ventilato. La denominazione di origine protetta (DOP) è invece arrivata solamente nel 1998.

Quali sono le caratteristiche della Pancetta di Calabria

La Pancetta di Calabria DOP ha una forma tradizionalmente rettangolare, e viene ottenuta dal sottocostato inferiore dei suini. Esternamente la pancetta è di colore rosso intenso (grazie alla presenza di peperoncino macinato) mentre al taglio le tonalità sono più delicate, rosee. Il profumo è naturale, e al palato il sapore è sapido e deciso.

Come viene prodotta la Pancetta di Calabria

Per poter produrre la Pancetta di Calabria DOP vengono utilizzate solo carni suine di esemplari nati in Calabria, Basilicata, Sicilia, Puglia e Campania, e allevati in Calabria dall’età massima di quattro mesi. Le carni vengono poi tagliate e sottoposte a un processo di salatura per un periodo di 4-11 giorni, per poi essere lavate e bagnate con aceto di vino e, se ricorre il caso e la preferenza, ricoperte con del peperoncino macinato. Quindi, si procede con la stagionatura, in locali con temperatura e livelli di umidità controllati, per almeno 30 giorni.

Come gustare la Pancetta di Calabria

La Pancetta di Calabria può essere usata in tanti modi, grazie a un sapore e a profumi facilmente riconoscibili. Una volta affettata può essere gustata cruda, tagliata a fette sottili, accompagnata con pane cotto nel forno a legna. Si presta inoltre ad essere utilizzata come ingrediente di tante ricette tradizionali della cucina calabrese.