La pitta filata

La pitta filata è un “dolce salato” calabrese, tipico di Conidoni di Briatico

Secondo quanto narra la leggenda, la pitta filata fu realizzata per la prima volta nel III secolo d.c., allorquando passò dal piccolo centro del vibonese il console romano Marco Valerio. Nel 272 d.c., secondo alcune fonti storiche, Marco Valerio fece prigioniera, traendola successivamente a Roma, la bellicosa regina di Palmira, Zenobia. Sostando a Conidoni, la gente del posto si rivelò nei loro confronti molto ospitale e tra i cibi offerti vi fu proprio un “pane ventagliato”, fragrante e profumato dai fiori di sambuco.

Storia della pitta filata

Durante il periodo della dominazione spagnola nel Sud Italia, la popolazione di Conidoni rinnovò la tradizione della pitta filata, che negli anni è stata poi associata alla festa di San Giacomo, patrono del piccolo centro del comune di Briatico, dove ancora oggi il 25 luglio si svolgono tradizionali riti. E la pitta filata, in questo contesto, la fa da padrona: durante la sagra popolare, infatti, è proprio questo “dolce salato” ad andare letteralmente a ruba, soprattutto da parte dei turisti che scelgono questa località per trascorrere le vacanze estive.

Secondo la ricetta tradizionale

la pitta filata è il risultato di un impasto di farina, acqua e sale la pasta viene spianata, cosparsa d’olio extravergine di oliva e di fiori di sambuco seccato. Una volta raccolta a fisarmonica, la pasta “ventagliata” viene arrotolata e poggiata sua una base anch’essa di pasta, legata poi con un filo e messa a lievitare su un asse, prima di essere alla fine infornata. Affinché il risultato sia ottimale, il forno deve essere rigorosamente a legna e preparato prima della cottura con rami di felci.

Appena sfornata la pitta filata è all’apice del sapore e della fragranza e si contraddistingue per un aspetto dorato nella sua parte più esterna. Molte altre località calabresi hanno provato a “personalizzare” la ricetta della pitta filata: alcuni la condiscono con pomodori freschi (meglio se pomodorini), altri la farciscono con affettati e formaggi. C’è chi, addirittura, inserisce tra le pieghe del ventaglio la nutella, ma ovviamente è la ricetta “al naturale” quella che riscuote il maggior successo. Nonostante i numerosi tentativi di “imitazione”, comunque, la pitta filata di Conidoni rimane l’unica originale. Ancora oggi massaie del luogo continuano a prepararla con la ricetta del III secolo prevalentemente nel periodo estivo.