Calabria: le antiche credenze e superstizioni

Andiamo a scoprire le antiche credenze e superstizioni in Calabria

Accanto alle leggende ed alle tradizioni, fanno parte di ogni popolo le superstizioni, che spesso non sono altro che sopravvivenze di idee e concetti antichi, aventi radici in un modo di pensare ancestrale.

Spesso frutto delle antiche civiltà contadina, superate col passare del tempo, tanto da sembrare ridicole anche a chi ancora le pratica per abitudine, sono tutt’oggi molti i pregiudizi esistenti nella regione; ma che sia per curiosità o per credenza, andiamo a scoprire le antiche credenze e superstizioni in Calabria, ad iniziare dal malocchio, una delle superstizioni oggi più diffuse.

Malocchio, da attribuire all’influsso malefico di uno iettatore, che ha “preso” in malo modo una persona o un animale domestico, arrivando persino a causarne la morte; un evento infausto, contro cui è d’uso contrapporre per buon augurio le famose corna. A parte il malocchio, tra le più note superstizioni oggi vive in Calabria, c’è il pigolio notturno della civetta, che è di cattivo presagio, così come il suo sguardo fugace; mentre la sua permanenza in un luogo, per contro, porta bene. Olio e sale che cadono per errore poi, portano male, mentre il vino rovesciato, porta allegria; attenzione poi al pane, che sul tavolo non si deve mai mettere sottosopra. Se si sente poi un leggero tremolio nell’occhio destro, è in arrivo a breve una buona notizia, mentre se lo si avverte all’occhio sinistro, dovrà passare molto tempo, prima che giunga la lieta novella.

A Laureana, in provincia di Reggio Calabria inoltre, si crede che guardando in una giara piena di olio, si eviti il male provocato dal sole di marzo; mentre se si perde la fede nuziale, per evitare che l’infelicità piombi sulla coppia, va ricomprata subito un’altra vera, da infilare al dito del partner, come durante il rito di nozze. E’ noto poi che porta male la goccia di cera che scende lungo il lato della candela; così come che l’ululato del cane sia sicuro presagio di morte. Se poi ci si tiene ai propri capelli, per evitare la calvizie è bene tagliarli durante la luna nuova; mentre trovare un capello sulla spalla, annuncia l’arrivo di una lettera. Attenzione poi a non posare il cappello sul letto: porta male! Così come tenere il cucchiaio con la mano sinistra.

Se si ode invece il canto del cuculo, bisogna prendere in fretta tutto ciò che in quel momento è ai propri piedi, e portarlo addosso per un po’ di tempo: porterà bene! Il ferro di cavallo poi è un segno di fortuna, che se trovato è da appendere in casa! Se le forbici invece cadono a terra, prima di raccoglierle, è bene posarvi il piede sopra, per annullare il cattivo presagio; ma se cadendo una delle lame si infila nel suolo, è un presagio di morte. Se invece restano appese al muro, portano fortuna.
Porta male uccidere un gabbiano; e se il gallo canta prima di mezzanotte, è in arrivo brutto tempo.

Mai baciare un neonato sul collo, altrimenti perde il sonno; ma se il pettine cade di mano mentre lo si usa invece, qualcuno che ci vuole bene, ci sta pensando! E’ poi di malaugurio un quadro che cade, mentre il quadrifoglio porta fortuna e felicità, purché non sia stato colto ma solo guardato e toccato. Far cadere il sale porta sfortuna, ma per rimediare è possibile prendere un pizzico di quello caduto e buttarselo dietro la spalla sinistra.

Trovare una moneta porta fortuna; ma vedere 3/4 suore insieme porta male! Mai accendere poi la sigaretta in 3: il più giovane potrebbe morire! Mai sedersi poi a tavola all’angolo: si rischia di non sposarsi. Sono da porre nelle culle dei bimbi gli abitini e le pietre di sale anti-“affascino”; mentre le lucciole, ricche di anime pie, sono di buon auspicio.
Nel mese di maggio poi, mai sposarsi: esiste un giorno sfortunato, che però nessuno conosce! Quanto alle tradizioni legate alle feste infine, antica credenza è quella per cui gli animali, nella notte dell’Epifania possono parlare, per cui, contadini e pastori, per paura che questi si lamentino, danno loro tanto da mangiare.

La Vigilia di Natale invece, mai togliere le cibarie dalla mensa, perché dopo mezzanotte, la Madonna col Bambino scende e mangiare il cibo rimasto in tavola. Porta bene invece incontrare una persona del sesso opposto al proprio, la mattina del nuovo anno; mentre vedere un cavallo bianco è presagio di guai!

Insomma, sono davvero tante le antiche credenze e superstizioni in Calabria, una più particolare dell’altra, ma tutte ugualmente affascinanti da scoprire: non trovate anche voi?