Qual è la situazione della tassa di soggiorno in Calabria?
A dare uno sguardo ai numeri del fenomeno, la situazione sembra essere in crescita, tanto che nel 2012 i comuni coinvolti in questa iniziativa erano 13, mentre nel 2017 erano già saliti a 33, e altri sembrano essersi aggiunti all’elenco quest’anno. Nel periodo 2012 – 2018 il gettito totale legato alla tassa di soggiorno è stato pari a 18,01 milioni di euro, pur dipendente non solamente dal numero di comuni coinvolti, quanto anche dal valore unitario della tassa (che varia nel tempo) e dall’aumento del numero di turisti.
La distribuzione del gettito tra i comuni calabresi è fortemente concentrata
Si tenga conto che a Cassano allo Jonio ci sono entrate totali per 3,93 milioni di euro, pari al 21% dell’intero gettito regionale osservato dal 2012 al primo semestre 2018, mentre Praia a Mare contribuisce per 1,82 milioni di euro di gettito, il 10% del totale, posizionandosi così come secondo comune nella graduatoria regionale. Aggiungendo a tali dati anche quelli di Tropea (1,7 milioni di euro, 9,3% del totale), Ricadi (1,65 milioni di euro, 9,1% del totale) e Curinga (1,11 milioni di euro, 6,1% del totale), si scopre che solo 5 comuni sono in grado di assorbire il 56% del gettito totale regionale.
Nel 2017 hanno generato entrate per oltre 100 mila euro anche Parghelia (277mila), Cutro (197mila), Mandatoriccio (145mila), Pizzo (127mila), Reggio di Calabria (127mila), Squillace (116mila) e Diamante (108mila). Sempre in termini statistici, si tenga conto come il bilancio di Isola di Capo Rizzuto, sicuramente uno dei comuni calabresi a maggiore vocazione turistica, abbia contabilizzato entrate per 698 mila euro, e come nel corso dei primi sei mesi del 2018, l’anno in cui Zambrone e Catanzaro hanno introdotto la tassa, le entrate tributarie di questi due comuni sono state pari a 41 mila euro e 36 mila euro.