Esplorando le bellezze dello Stretto di Messina

Lo Stretto di Messina, un vero e proprio crocevia di culture e storie millenarie, è stato il fulcro dell’emozionante episodio di “Origini”, trasmesso il 28 gennaio su Rai 2. Francesco Gasparri e Valentina Caruso hanno condotto gli spettatori in un viaggio affascinante attraverso le terre di Calabria e Sicilia, svelando i segreti e le meraviglie nascoste di questa regione dall’importanza strategica. Per chi si fosse perso questo straordinario viaggio, c’è una seconda opportunità di esplorare le terre dello Stretto, con una versione riassuntiva in onda sabato 3 febbraio su Rai 1 dalle 11.25.

Il programma ha offerto uno sguardo unico sullo Stretto di Messina, evidenziando le molteplici sfaccettature di questa zona ricca di storia e bellezze naturali. L’equipaggio si è imbarcato su una nave portacontainer tra la Calabria e la Sicilia, regalando al pubblico una prospettiva inedita grazie alle esperienze con il comandante dei piloti dello Stretto, Letterio Donato. In cima al braccio di una gru nel porto di Gioia Tauro, l’ingegnere Antonio Testi, amministratore delegato della società del terminal container, ha svelato i dettagli dell’importante ruolo del porto nella regione.

Il viaggio non si è limitato alla superficie, ma ha esplorato anche le profondità marine dello Stretto. Il sub Domenico Majolino e la biologa marina Simona Ratti hanno guidato gli spettatori alla scoperta di un ecosistema unico, animato dalle particolari correnti sottomarine e dai pesci che lo popolano. Una prospettiva affascinante su un tratto di Mediterraneo che, nonostante la sua breve estensione, nasconde un mondo oceanico straordinario.

Leggende sullo Stretto Di Messina

Il fascino dello Stretto è stato amplificato dalle storie e leggende tramandate nel corso dei secoli. Vincenzo Annuario ha raccontato la storia avvincente della nave traghetto Cariddi, testimone di due epoche diverse: dapprima al servizio della marina militare italiana fino al 1943, quando fu affondata, e successivamente rinata negli anni Cinquanta come il traghetto per il trasporto dei passeggeri tra la Sicilia e la Calabria.

Il patrimonio culturale e archeologico della zona è stato esplorato attraverso le testimonianze del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (MArRC), custode della storia della Magna Grecia. Il museo, con i suoi famosi Bronzi di Riace, offre una finestra sul passato glorioso dell’antica Reghion.

Il viaggio ha toccato anche le tragedie che hanno segnato la storia dello Stretto, come il terremoto del 1908. Attraverso le sale e i depositi del Museo Regionale di Messina (Mume), il direttore Orazio Micali ha presentato la mostra “1908 Città Museo Città”, un commovente percorso attraverso i frammenti della città raccolti dopo il sisma, un modo per non dimenticare la cultura secolare che ha reso grande Messina prima della catastrofe.

Lo Stretto di Messina, con la sua unica fusione di culture, paesaggi e tragedie, continua a essere un luogo di straordinaria importanza storica e ambientale. Grazie a “Origini”, il pubblico ha avuto l’opportunità di esplorare e apprezzare appieno la ricchezza di questa affascinante regione italiana.