Turismo, il New York Times consiglia la Calabria

Il quotidiano New York Times ha consigliato ai suoi lettori di visitare la Calabria

Invita a scoprire la sua enogastronomia e la ricchezza del suo territorio, inserendo così la regione all’interno della lista dei 52 posti al mondo che varrebbe la pena visitare nel recentemente cominciato 2017. La Calabria si aggiudica infatti il 37mo posto in questa esclusiva classifica, superando luoghi ben più noti e popolari, e dimostrando in tal modo – ancora una volta – quanto possa essere profondo e ampio il valore delle proprie proposte.

Calabria unica regione italiana nella classifica

Ad integrazione di quanto sopra, si tenga anche come la Calabria sia l’unica regione italiana ad essere stata citata in questa speciale classifica stilata nella sezione travel del celebre giornale statunitense. Tra i punti di maggiore attenzione del territorio – dichiara il New York Times – vi sarebbe soprattutto il cibo, in grado di rappresentare un’eccellenza nel già ricco patrimonio enogastronomico italiano, con una prevalenza dei piatti dal gusto piccante, del bergamotto, dei prodotti dell’agricoltura biologica e del vino. Con l’occasione, il quotidiano cita anche alcuni ristoranti calabresi già celebri per la bontà delle proprie proposte, e non solo all’interno del territorio regionale.

Tante opportunità per la regione Calabria

Sebbene il valore delle offerte calabresi – enogastronomiche e non – non rappresenti certamente una scoperta e una totale novità, la menzione sul celebre quotidiano newyorkese non può che rendere merito a una regione ricca di bellezze e di pregi, e che proprio mediante la citazione sul giornale americano riuscirà ad ottenere nuova visibilità internazionale. La Calabria è d’altronde una terra molto ricca di risorse, con ampi margini di miglioramento sul fronte della pianificazione e dell’organizzazione, e che pertanto può guardare con rinnovato ottimismo al futuro del proprio settore turistico.

Le contraddizioni, purtroppo, non mancano

La Calabria è uno dei territori più poveri d’Italia, con un tasso di disoccupazione che conosce pochi termini di paragone, giovanile e non. Cresce pertanto il rammarico per le mancate occasioni di doveroso sfruttamento della risorsa turistica, che potrebbe valorizzazione adeguatamente le eccellenze umane, contribuire allo sviluppo del valore dell’area e delle sue potenzialità.Paradossi a parte, il riconoscimento ottenuto dal quotidiano statunitense non può che essere un pregio e un vanto, e – soprattutto – un nuovo punto di partenza per poter prendere migliore coscienza delle incredibili potenzialità che la zona possiede sotto il profilo turistico.

L’attenzione è dunque ora spostata sul futuro a breve termine. Tra la necessità di risolvere i principali nodi legati ai collegamenti con la regione, sviluppare un nuovo piano di marketing turistico regionale, arricchire il calendario di eventi per poter coprire omogeneamente tutto l’anno e coltivare gli sforzi degli operatori privati (oltre che quelli pubblici), l’elenco di spunti da sviluppare nei prossimi mesi non manca di certo.