Tarantella Calabrese tradizionale: origini e musica

La tarantella Calabrese è un ballo tipico folkloristico

Grazie al suo ritmo molto particolare e alle sue espressioni coreutico-musicali è facilmente distinguibile da tutte le altre danze tradizionali delle Regioni del Sud Italia.

Come si balla la Tarantella Calabrese

La Tarantella ballata e suonata in tutta la Calabria è piuttosto eterogenea, ma è possibile comunque raggrupparla secondo alcune caratteristiche geografiche. Possiamo partire dalla libera di Catanzaro fino ad arrivare al sonu a ballu aspromontano. Si passa poi dallo zumparieddu della Sila al viddanedda del reggino. Nel Vibonese il ballo pubblico era riservato fino a pochi decenni fa agli uomini. Il suo ritmo (6/8) è riconoscibile anche nella base musicale (dei tamburi) che accompagna i tradizionali “Giganti” (che sono dei grossi fantocci dalla testa di cartapesta che vengono mossi da due uomini al loro interno).

Come tutte le danze anche la tarantella calabrese possiede delle dinamiche che ne consentono la corretta esecuzione, come ad esempio: l’esecuzione della ballata deve avvenire esclusivamente all’interno di uno spazio circolare chiamato rota, mentre le coppie di ballerini non necessariamente devono essere composte dal duo uomo/donna, ma possono anche essere formate da due uomini.

Un’altra particolarità di questa ballata è la presenza di un maestro di ballo (U mastru i ballu in dialetto calabrese) che ha il compito di gestire, come meglio crede, l’ordine e i turni con cui i danzatori possono prendere parte al ballo, infine anche i suonatori giocano un ruolo molto fondamentale durante l’esecuzione della tarantella, in quanto essi stessi essendo parte integrante della rota scandiscono il ritmo.

Origini e musica della Tarantella Calabrese

La tarantella calabrese presenta delle differenze sostanziali sia dalla tarantella napoletana (che ha radici settecentesche) sia dai balli latini medievali, perché le sue origini molto probabilmente derivano dalle antiche danze greche e questo significa che accostare la ballata calabrese al tarantismo (ovvero imitare  le convulsioni che vengono causate come conseguenza del morso di una tarantola) non è corretto.

Intorno al ‘900 la tarantella inizia sensibilmente a perdere la sua funzionalità sociale, ma in alcune zone come l’Aspromonte e nelle Provincie di Reggio Calabria ancora oggi la ballata ha mantenuto sia la sua funzionalità sia il suo significato, infatti durante le festività religiose in questi territori è ancora usanza ballare la tarantella. Inoltre è anche opportuno aggiungere che dall’inizio del XXI secolo la tarantella ha subito un’evoluzione dovuta principalmente alle scuole di ballo, ai festival e agli eventi musicali estivi che di conseguenza hanno portato questa ballata a perdere sensibilmente tutto il suo linguaggio coereutico.

Strumenti tradizionali della Tarantella Calabrese

Gli strumenti utilizzati per suonare la musica che accompagnano la tarantella calabrese meritano di essere menzionati, perché sono proprio loro che dettano il ritmo che si basa su tre terzine e il tempo che generalmente va in 12/8, ma alcune volte può andare in 6/8 e nell’ordine sono: la Zampogna, l’Organetto che subentra in sostituzione e il Tamburello che invece accompagna tutta l’esecuzione.

Video tarantella Calabrese

Tarantella a Reggio Calabria

Tarantella al Santuario di Polsi