Reggina: quale futuro dopo l’omologa?

Il Tribunale di Reggio Calabria ha detto sì al piano di ristrutturazione del debito pregresso presentato dalla Reggina. La società di calcio dello Stretto, con il presidente Marcello Cardona e il patron Felice Saladini può dunque guardare al futuro con maggiore ottimismo, dopo che l’ultima stagione sportiva è stata inevitabilmente condizionata dal recente passato. Gli amaranto, guidati dal mister Filippo Inzaghi hanno detto addio alla promozione in Serie A dopo la sconfitta ai playoff per mano del Sudtirol, dopo che la classifica della regular season li aveva visti qualificarsi in extremis tra le prime 8 per via di una ingiusta penalizzazione (prima di 7 totali, poi di 5 punti).

Nella conferenza stampa che si è tenuta ieri, il patron Saladini si è così espresso in merito all’omologa: “È una nostra vittoria, come club e come città, ma anche come Regione. La Reggina chiude un capitolo ereditato dalle gestioni precedenti. La Reggina é risanata, abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati quando ho rilevato il club, ora possiamo guardare serenamente al futuro. Il ringraziamento al nostro presidente Cardona che si è speso tanto per me, per la città, per il club. Ringrazio i tifosi che ci sono stati vicini, questo club deve essere un esempio per chi vuole specchiarsi nei valori del territorio”.

Reggina: cosa succede ora?

Il primo nodo da sciogliere per la nuova Reggina è quello relativo all’allenatore Filippo Inzaghi, giunto al termine della stagione molto provato, anche per via di alcune critiche alle quali ha risposto in maniera elegante al termine della stagione. Nell’ultima apparizione pubblica, il mister ha fatto i complimenti a Pierozzi, ma non ha mai accennato al suo futuro. Sulla carta l’ex centravanti di Juventus e Milan è legato alla società calabrese fino al 30 giugno del 2025, ma da giorni circolano varie voci sul suo destino. Nelle ultime ore anche la Sampdoria si sarebbe messa sulle sue tracce, ma prima di prendere qualunque decisione, si dovrà attendere un confronto con la società, dal quale tutti usciranno con le idee chiare sul futuro. In caso di divorzio, attenzione ad Alberto Aquilani, allenatore della Primavera della Fiorentina, che è in forte ascesa e piace molto anche al Pisa. Non è la prima volta che l’ex centrocampista di Roma, Liverpool, Juventus e Milan viene accostato agli Amaranto, visto che era uno dei pallini anche del precedente patron Gallo.

Il mercato degli amaranto

Dalla decisione ultima relativa al tecnico, poi, dipenderanno buona parte delle mosse di calciomercato, tenendo conto di un fattore derivante direttamente dall’omologa. La società di Reggio Calabria ha messo in conto un taglio di 4,8 milioni di euro del budget attualmente destinato agli stipendi dei calciatori. Tradotto in soldoni, meno giocatori già fatti e finiti con ingaggi importanti, più elementi di prospettiva, in grado di garantire le stesse prestazioni senza svenarsi. Di sicuro c’è il mancato rinnovo per Cionek e Menez.

La dirigenza amaranto dovrà inevitabilmente salutare qualche elemento che percepisce emolumenti spropositati, mentre dovrà lavorare molto con le idee in entrata, andando a scovare quei calciatori che possono crescere internamente e diventare i campioni del futuro.