Numero Unico di Emergenza, anche in Calabria firmata l’intesa per l’attivazione

Attivazione del Numero Unico di Emergenza Europeo

L’intesa è stata siglata dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e dal vicepresidente della giunta regionale della Calabria Giuseppina Princi. All’evento di sottoscrizione dell’accordo erano presenti anche il Vice direttore generale della Pubblica sicurezza per l’attività di coordinamento e di pianificazione delle Forze di polizia, il prefetto Stefano Gambacurta e il prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta.

In cosa consiste l’accordo

Il Protocollo di intesa appena siglato prevede che si realizzi una Centrale Unica di Risposta a Catanzaro, con il ruolo di costituire la prima interfaccia per tutti i cittadini calabresi che esprimono il bisogno di ricorrere ad uno dei servizi di emergenza e di pronto intervento resi da:

  • Polizia di Stato
  • Arma dei Carabinieri
  • Vigili del Fuoco
  • Soccorso Sanitario
  • Soccorso in mare.

Pertanto, al Numero Unico di Emergenza 1.1.2. saranno convogliate le linee già esistenti, rispondenti ai più noti numeri 113, 112, 115 e 118 e 1530, purché provenienti da tutto il territorio regionale.

L’importanza del Numero Unico Europeo

Come dichiarato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, l’attivazione del Numero Unico Europeo 1.1.2. rappresenta il tassello finale di un percorso di impegno comune lanciato tra il ministero dell’Interno, la prefettura di Catanzaro e la regione Calabria.

Al termine di tale percorso è stata resa possibile l’attivazione del Numero Unico per le Emergenze, uno strumento che non potrà che semplificare la vita dei cittadini che hanno necessità di ottenere un supporto qualificato, e che permette altresì di migliorare e rendere più efficiente l’intera macchina dei soccorsi costituendo un passaggio privilegiato per rendere più efficaci e tempestivi gli interventi.

L’attivazione del Numero Unico Europeo è la dimostrazione dell’importanza di investire in innovazione, al fine di migliorare e intensificare le sinergie tra le diverse componenti che operano al servizio dei cittadini – ha poi precisato il ministro.

La Centrale Unica di Risposta

Ricordiamo infine che attualmente il modello della Centrale Unica di Risposta (CUR) è pienamente operativo e consolidato in 11 regioni (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Sicilia e Province autonome di Trento e Bolzano). In tutto, sul territorio nazionale ci sono 15 CUR che assicurano una copertura del 65% della popolazione italiana, pari a circa 35 milioni di abitanti, a cui ora andrà ad aggiungersi anche quella presente sul territorio nazionale.

Nel corso del 2021 le CUR hanno gestito quasi 19 milioni di telefonate assicurando anche la ricezione di quelle che vengono prodotte in via diretta delle auto in caso di incidente automobilistico. Multilingue, il servizio è stato in grado di assicurare una risposta in soli 5 secondi e un’efficace azione di filtro delle chiamate improprie. Ricordiamo infine come le telefonate possano essere localizzate in caso di necessità e possano essere instradate in modo celere verso gli enti più appropriati sulla base della tipologia di emergenza manifestata dall’utente.