Isola di Dino

L’Isola di Dino è assieme all’Isola di Cirella la maggiore delle isole calabresi

Si trova sulla costa nord-occidentale del Mar Tirreno, in provincia di Cosenza, esattamente di fronte al centro abitato di Praia a Mare. È una delle mete preferite dai turisti soprattutto nei mesi estive e il suo nome deriva molto probabilmente dal fatto che un tempo sull’isola sorgeva un tempio dedicato alla dea Venere. Altri, associano il nome dell’isola di Dino all’etimologia greca di “dina”, ossia tempesta, vortice, poiché gli antichi naviganti temevano le acque che la circondavano con il mare mosso.

L’Isola di Dino ha un’area di circa 50 ettari con un’altitudine massima di 100 metri. Nella parte settentrionale è presente anche un attracco, tramite il quale si possono raggiungere le piccole abitazioni che ormai anche per gli abitanti del luogo sono note con il termine inglese di cottages. I fianchi dell’isola hanno strapiombi di oltre 80 metri, ma alla base di questi ci sono forse i punti più attrattivi del luogo, ossia le grotte, all’interno delle quali i turisti amano fare il bagno tra tantissime specie di pesci. Tra le più note, vi sono senza dubbio la Grotta Azzurra, la più grande, la grotta del Monaco, quella delle Sardine, la grotta delle Cascate e quella del Leone. Accessibile solo ai sub esperti, c’è poi la Grotta Gargiulo: si trova a circa 18 metri sotto la superficie dell’acqua e si estende nella profondità dell’isola per alcune decine di metri.

Tre le bellezze dell’Isola di Dino, ci sono flora e fauna introvabili in altri contesti. Tra le piante rare, vi è la cosiddetta palma nana, il talittro calabro, il garofano delle rupi, ma soprattutto la Primula di Palinuro. La fauna, invece, comprende diverse specie di uccelli migratori, come i gabbiani e alcuni rapaci. Non mancano anche numerose specie di roditori, nonché rettili. In mare, invece, la popolazione è molto più variegata: le profondità delle acque che circondano l’Isola di Dino vi sono murene, castagnole e polpi, ma anche numerosi esemplari di cernia e ricciola.

La storia dell’Isola di Dino è funestata da numerose lotte e battaglie, tra assalti pirateschi e incursioni da parte dei musulmani. Fu conquistata nel 1600 dai turchi, poi nel 1800 divenne la base delle operazioni della flotta anglo-borbonica. Passò di mano ancora un paio di volte, fino al 1928, quando divenne finalmente proprietà del Comune di Praia a Mare, quando l’ente locale divenne autonomo. Nel 1956 fu data in concessione per 99 anni e nel 1962 fu venduta ad una società che coinvolgeva anche Gianni Agnelli. Diversi i lavori effettuati, come la costruzione di una strada di 1700 metri che collega l’attracco alla parte alta, la costruzione di cottages e tucul con ristorante, ma l’isola è passata in mano ad imprenditori che hanno deciso di abbandonare i progetti di sviluppo turistico. Nel 2014, intanto, il Tribunale di Paola ha annullato il contratto con il quale Gianni Agnelli comprò l’isola per 50 milioni di lire.