Buon 2018 da Pellaro, il paese in cui si campa d’aria

Amo farmi la spremuta con le arance appena staccate dall’albero, qui ce ne sono talmente tante che vengono mandate al macero. Gli agrumi sono una delle tante risorse di questa disgraziata terra. Pensate che in Calabria si produce circa il 90% della produzione mondiale del bergamotto.

Mentre preparo il tutto, un sole accecante entra dalle finestre spalancate, siamo in pieno inverno, nessun brivido freddo, ma sole caldo che scalda le ossa.

Mi chiedo quanti gradi ci sono, esco fuori e guardo il cruscotto della macchina, segna 20°. Nemmeno un alito di vento, quel vento che da queste parti è un’altra delle tante risorse di questa disgraziata terra. Chi pratica sport come il kitesurf o il windsurf, sa benissimo che a Punta Pellaro ci sono le miglior condizioni climatiche per farlo; forse in nessun posto al mondo, si avete letto bene,”al mondo”, i venti hanno le stesse caratteristiche. Non a caso, il campione del mondo Luis Brito viene spesso a Punta Pellaro per svolgere i suoi allenamenti.

Siamo a gennaio, primo giorno dell’anno, forse sarebbe il caso di descrivere un paesaggio avvolto da una candida neve, di lasciar perdere il mare e Punta Pellaro, non ha senso parlare di kite e windsurf durante le vacanze natalizie…

Ebbene, il mio pensiero va a ben 40 km da qui, a Gambarie d’Aspromonte, pensate che dopo le abbondanti nevicate, le piste da sci sono chiuse, in piena settimana bianca. Che peccato non poter sciare con vista mare. La neve in Calabria, a 40 km dalla spiaggia, un’altra delle tante risorse di questa disgraziata terra.

Un aereo di linea passa sopra la mia testa. Ma come, non lo sapevate!!??? Ma secondo voi, qui abbiamo solo arance, bergamotti, mare per 6 mesi l’anno, Punta Pellaro miglior spot al mondo per praticare kite e windsurf, neve, Bronzi di Riace, il Lungomare più bello d’Italia ed ottimo cibo?? Sveglia!!! Abbiamo anche un aeroporto

Purtroppo serve solamente a chi cerca miglior fortune altrove. O al politico di turno che va a Roma e poi ritorna a ripeterci sempre la solita solfa: sviluppo del mezzogiorno, assistenzialismo, stabilizzazione, soldi a pioggia, e tutte quelle forme di interventismo statale che hanno mortificato la libertà di iniziativa e la capacità di rischiare.

Finora hanno solo provocato una progressiva deresponsabilizzazione delle persone e della società, preparando terreno fertile per il fiorire di clientelismo e di corruzione, di cui la classe politica sempre meno rappresentativa del corpo sociale si serve per la conservazione del proprio potere e dei propri privilegi.

Il mio auspicio per questo nuovo anno è che finalmente ci si renda conto delle potenzialità di questa terra, che si esca dalla zona di comfort, che la si smetta con lo sperpero di fondi pubblici che non servono a un cazzo, tranne che a tamponare le ferite per un breve periodo.

Bisogna guardare avanti, fare investimenti sulle infrastrutture, sull’immagine, sul patrimonio culturale e la comunicazione, generando così posti di lavoro sul breve e sul lungo periodo.

Ma si dai, poco importa, scusate lo sfogo, tanto si sa che “Qui si campa d’aria”

Buon 2018 da Pellaro