In Italia forse non tutti sanno che esistono piccoli borghi, ancora vergini al turismo di massa, che conservano antiche usanze, tradizioni e vecchi mestieri, che per le loro peculiarità sono riconosciuti tra i “Borghi più belli d’Italia”, proprio come Santa Severina in provincia di Crotone
Per la sua particolare collocazione è detta la “nave di pietra”. Queste piccole perle del territorio nostrano, non a tutti conosciute, svelano veri e propri tesori, permettendo di riscoprire il contesto territoriale e strutturale.
Santa Severina, unico borgo medioevale in provincia di Crotone, abitato da meno di 2.500 abitanti, sito tra lo splendido Mar Ionio ed i dolci Monti della Sila, da cui scende a valle, attraversando tutto il paesaggio collinare del paese, il fiume Neto, per circa 10Km. Un paesaggio incantevole quindi, che vede la cittadina sorgere su una rupe al centro di una vasta vallata, che la fa apparire come una grande nave di pietra, che svelta al visitatore pregevoli tracce di uno storico passato, che al pari di altre realtà regionali, vede Santa Severina essere contesa nel tempo, da molteplici dominatori. E proprio questo è lo scenario che si aprì alla vista di Paolo Orsi, il grande archeologo che nei primi decenni del secolo scorso, la raggiunse con l’intento di studiarne i grandi giacimenti di natura artistica e culturale, di un passato millenario.
Lunga e ricca infatti la storia di Santa Severina, che è stata interessata nel tempo, in modo significativo, dalle più grandi civiltà mediterranee ed europee, che hanno lasciando qui, tracce, reperti, monumenti e beni, che dato il loro pregio, sono oggi parte, del patrimonio dell’umanità. Beni artistici, monumentali e culturali, racchiusi in un centro storico, capace di suscitare forti suggestioni, ove lo spirito si riconcilia col tempo e con lo spazio; proprio come nel quartiere della Grecìa, nella zona orientale, che svelta intatte dal punto di vista urbanistico, le case costruite sullo sperone roccioso, con le delle famiglie più agiate in cima al colle e le altre, scavate nella roccia, dalle quali, è possibile godere del panorama del Marchesato.
Ecco poi il rione della Iudea, abitato dagli ebrei fino al loro allontanamento nel 1510. Dal IX all´XI secolo quindi, la città conobbe il periodo di massimo splendore, come dimostrano ancora oggi monumenti di pregio, come: il Battistero, la vecchia Cattedrale, la Chiesa di S.Filomena ed altre rovine, che sparse sul territorio, testimoniano il rigoglioso, periodo Bizantino.
Tra questi, indubbiamente, la Cattedrale ed il Castello normanno, sono le importanti emergenze architettoniche del “Campo” di Santa Severina, come gli abitanti, chiamano la Piazza del borgo, in virtù di un’antica memoria del suo uso militare, come piazza d´armi.
Il Castello, maestoso ed imponente, eretto nel 1076 dai Normanni sui resti di una precedente fortificazione bizantina. Qui l’antico spirito di Roberto il Guiscardo è stato cancellato nel 1496 allorquando Andrea Carafa volle ampliare e ricostruire l’antico maniero, che nel tempo poi, subì altri restauri ad opera delle nobili famiglie che lo abitarono, quali i Ruffo, gli Sculco ed ancora i Gruther.
Ma Santa Severina non è “solo” uno dei “Borghi più belli d’Italia” ma anche una cittadina di pregio per gli studi, con l’antico Liceo Classico e la pregevole libera Accademia per gli studenti stranieri, meta di grande pregio in Calabria, del turismo culturale. E proprio in tal senso, Santa Severina, sta attuando oggi una politica di valorizzazione dell’arte, dell’antiquariato artistico, della gastronomie locale e dei servizi di accoglienza, con strutture ricettive tipiche, quali agriturismi e B&B.
Il borgo di Santa Severina oltre ad attirare numerosi turisti e visitatori, è oggi anche lo sfondo naturale, di eventi artistici di rilievo della regione, nel campo del teatro, della musica e dell’arte.