Parco Nazionale della Sila: esperienza unica tra borghi, sentieri, buon cibo e tanta storia
Organizzare un weekend alla scoperta dei luoghi da sogno della nostra bella Italia, è sempre una bella idea, oggi ad esempio partiamo anche se solo metaforicamente alla scoperta di un pezzo della Calabria. Il Parco Nazionale della Sila.
Cominciamo con qualche accenno storico, si estende per un totale di circa 73.000 ettari e al suo interno ha anche un totale di 21 comuni che appartengono alle province Cosenza, Catanzaro e Crotone e si suddivide in 3 diverse aree: Sila Greca (nord), Sila Grande (centro) e Sila Piccola (sud).
E’ stato istituito nel 2002 alla fine di un lungo iter legislativo che di fatto andava avanti dal 1997: sempre all’interno del Parco sono stati inglobati anche dei territori che in precedenza ne facevano parte. Al momento e da diverso tempo è considerato un’area protetta da essere candidato per entrare di diritto nella lista mondiale degli UNESCO Global Park.
Se si vuole intraprendere un percorso come si deve, il punto di partenza da prendere come riferimento è quello di Camigliatello, nota località sciistica, che si trova nella Sila Grande, proprio in questa zona, oltre alla bellezza del panorama, è possibile anche fermarsi per gustare qualcosa i prodotti tipici della cucina locale e tradizionale. Ma non finisce qua.
Parco Nazionale della Sila: percorsi
Addentrandoci ancora di più nei meandri del luogo, impossibile per chi si trova nei paraggi non fare visita al Centro Visite Cupone: un punto di partenza perfetto per cominciare uno dei dieci percorsi di trekking, da scegliere in base alla difficoltà e alla lunghezza.
Si prosegue ancora con il Percorso del Cecita, il suo nome deriva proprio dall’omonimo fiume Cecita: ebbene, chi decide di percorrere questo cammino può scegliere in totale autonomia il suo sentiero personale: attraversando il fiume da sponda a sponda, camminando sulle rocce o passando sotto i tronchi. Per potere effettuare tutto il tragitto ci vogliono almeno due ore.
Un altro luogo imperdibile è quello della Riserva dei Giganti della Sila: per chi non ne avesse mai sentito parlare si tratta di una riserva biogenetica in cui si trovano al momento 58 piante di pino nero calabro, tutti con una età superiore ai 350 anni. Il luogo è ancora più suggestivo perché è l’unica zona rimasta intatta dalla Seconda Guerra Mondiale fino ad oggi, il resto ha quasi del tutto cambiato aspetto.
Ancora, perché non addentrarci fino a Lorica, località sempre interna al Parco, al suo interno ci sono due attrazioni molto carine da non perdere: la prima è quella del battello elettrico che permette a tutti i turisti di ammirare la Sila e poi il Parco Sii Avventura che è dedicato solo ai più coraggiosi che hanno voglia di mettersi alla prova con salite e percorsi con la fune tra gli alberi.
Per concludere, specialmente per chi si trova in zona nel periodo estivo, il consiglio è quello di non perdersi il Peperoncino Jazz Festival, va in scena ogni anno con una serie di musicisti jazz pronti a portare la loro musica e la loro cultura sul palco.
Come potere raggiungere il Parco Nazionale della Sila
Per potere raggiungere con maggiore facilità questo luogo, le opzioni sono diverse:
Automobile: percorrendo la E846/S.S.107 o per le vie interne, la S.S.177; dall’area tirrenica, grazie sempre alla E846/S.S.107, oppure percorrendo le panoramiche SP244, SP216 o le S.S. 108bis e S.S.660.
Treno: grazie alle stazioni di Paola, Lamezia Terme, Catanzaro e Crotone che sono i più vicini per poi andare in macchina verso la Sila.
Autobus: presenti tante linee private o gestite dalla Ferrovie della Calabria anche nel periodo estivo.