Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha emanato un decreto con il quale riconosce di “interesse culturale” il valore storico e artistico delle pavimentazioni lapidee della città di Reggio Calabria. Un riconoscimento che non è solo formale, bensì anche ricco di conseguenze dal punto di vista sostanziale, visto e considerato che ricondurre le pavimentazioni lapidee dell’area urbana all’interno della disciplina prevista dal Codice per i Beni Culturali permetterà di poter fruire di più vaste e specifiche azioni di salvaguardia e di tutela delle coperture poste a pavimentazione del centro storico.
A conferma di ciò, è stato già redatto, a corredo del provvedimento del Mibact, il “Manuale per la Conservazione e il Restauro del Tessuto Connettivo Storico”, in prossima presentazione venerdì 23 marzo, alle ore 17.30, presso la biblioteca di Palazzo Alvaro, a Piazza Italia, in un evento che vedrà coinvolte la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e provincia di Vibo Valentia, e la sezione reggina di Italia Nostra, nell’ambito del suo programma annuale, in collaborazione con il Comune di Reggio Calabria.
Stando a quanto emerge, il documento ha come finalità quella di sensibilizzare l’opinione nei confronti della necessità di proteggere al meglio il patrimonio culturale e artistico del centro storico, stabilendo delle regole tecniche specifiche per l’effettuazione delle opere di manutenzione che possano permettere al tessuto connettivo storico di conservare il fascino e l’importanza delle pavimentazioni originarie, da “tramandare” alle future generazioni come vere e proprie opere d’arte.
Il Manuale dispone al suo interno di informazioni sui materiali storici utilizzati per le pavimentazioni, alcune schede che descrivono le tipologie di posa e quelle che invece indicano quali regole adottare in sede di intervento conservativo e/o di restauro.
Insomma, un documento dal significativo valore, che potrà rappresentare una base “attiva” per una migliore disciplina gestionale di un patrimonio diffuso e finora, probabilmente, fin troppo sottovalutato.