San Giorgio Morgeto: il Convento Domenicano

A San Giorgio Morgeto il Convento Domenicano offre al visitatore di turno l’occasione di seguire un percorso spettacolare

Sulle orme dell’antica Morgetum, abbarbicata sull’Aspromontano in una posizione molto pittoresca, sulla sommità di un colle, San Giorgio Morgeto vanta un centro abitato dall’aspetto medioevale, che conserva ancora le sue origini antichissime, testimoniate oggi dai resti di un castello, da cui è possibile godere un affascinante panorama, che va dalla pianura sino al mare.

Un borgo molto caratteristico quello di San Giorgio Morgeto, che in particolare lungo le vie del centro storico, offre un affascinante intreccio di tipiche scalinate e strette viuzze, seguendo le quali è possibile vivere entusiasmanti escursioni, “tuffandosi” in un passato ricco di cultura e magnificenza, grazie ai numerosi resti di culto, che è possibile ammirare ancora oggi qui. Monumenti tra i quali spicca indubbiamente l’ex Convento dei Domenicani, che fu un tempo, un importantissimo centro di studi teologici e biblici, e che diede i voti ed il nome di Tommaso, in onore alla figura di San Tommaso d’Aquino, al grande filosofo Campanella.

Ex Convento Domenicano, che fu uno dei quattro Monasteri Domenicani di tutta la regione Calabria, e fu protagonista di una storia davvero unica e spettacolare. Una storia davvero singolare, che inizia ancora nei tempi antichi, con una lettera di donazione scritta da parte del Conte Caracciolo ai monaci Domenicani. Il luogo prescelto per la donazione è proprio adiacente alla Chiesa dell’Annunziata, sulle antiche vestigia di un antichissimo Monastero del X secolo, ormai dimenticato, in quanto ai tempi, a San Giorgio Morgeto, era vivo il culto della Vergine dell’Odegitria, portata qui dalla Cappadocia, dai Monaci di San Basilio. Per i lavori di realizzazione dell’edificio, che si conclusero nel 1473, ossia nell’anno in cui Papa Sisto IV diede la bolla Pontificia per la sua apertura, i Domenicani usarono per lo più materiale di recupero, proveniente proprio al primo Monastero.

Centro di grande cultura, scuola di dottrine filosofiche e teologiche, aperto ai novizi ed agli studiosi provenienti dall’esterno, il Convento Domenicano vede il nome di Tommaso Campanella e dell’abate Piromalli, legati alla sua storia. L’ente ecclesiastico ebbe infatti non a caso, una grande risonanza economica grazie a lasciti e donazioni, essendo proprietario di moltissimi terreni, boschi ed immobili, lungo tutta la provincia di Reggio Calabria. Non a caso, di proprietà del Convento era anche la filanda sita nei pressi del torrente Patelli.

A parte questo, i domenicani di San Giorgio Morgeto furono frati sui generis, che si interessarono a tutte le attività sociali ed economiche, in genere, portando benessere a tutto il borgo; e non a caso, il territorio Sangiorgese grazie ai domenicani ed alle monache di Santa Giovanna Antida, ereditarono molte tradizioni economiche e culinarie, che ancora oggi sono vive tra i cittadini. Tradizioni, tra le quali ad esempio l’uso delle erbe officinali per la preparazione di medicine curative e di liquori, o ancora, l’arte preziosa del ricamo e dell’intaglio. Insomma, tutte le attività di artigianato di nicchia, ancora oggi simbolo distintivo del borgo.

L’edificio fortunatamente resistette ai diversi sismi ed alle numerose alluvioni che furono purtroppo una costante, da sempre, nella storia della regione Calabria. O quanto meno, resistette fino al 1783, quanto un terremoto classificato al XI° della scala Mercalli, colpì la Calabria, ed ebbe l’epicentro proprio nei pressi di San Giorgio. Un terremoto che fu seguito da un altro di pari entità, nel 1908 e ancora, da un’alluvione del 1951, che inevitabilmente rasero al suolo il Convento Domenicano. L’edificio così, fu riedificato dai Padri, con il recupero dei materiali. Edificio, che ancora imponente per la sua mole, per la sua struttura e per le caratteristiche architettoniche, fu utilizzato per anni come scuola, prima di essere lasciato per lungo tempo, in uno stato di totale abbandono.

Oggi il convento dei Domenicani è interessato da lavori di recupero, iniziati nel 1998 ed in parte conclusi, al termine dei quali sarà destinato a diventare la nuova sede del Comune, con specifici spazi e locali attrezzati, dedicati alle attività culturali, sociali e formative e di spettacolo, oltre che a sale per conferenze, mostre ed auditorium.