Previsioni stagione balneare 2019

Le previsioni sull’andamento turistico della stagione estiva 2019 rivelano che le mete più gettonate sono la Calabria, la Sicilia e la Basilicata

La zona tra Amantea e Tropea fino a Reggio Calabria segnala un aumento di presenze pari al 2,6% con una relativa crescita di fatturato del 3,1%. Anche l’area del Mar Ionio sino a Isola Capo Rizzuto ha un aumento tra l’2,1% e il 2,9%. Fatturato in crescita anche per l’area sopra Crotone, dove si registra un aumento di circa l’ 1,1%. La Sicilia invece prevede un aumento tra i 2 e i 4 punti percentuali, lungo tutta la costa dell’isola.

La Sardegna si classifica comunque al primo posto, sia per essere considerata come l’area balneare più famosa che quella con le migliori spiagge. L’Emilia Romagna e il Veneto, comunque seguite dalla Sardegna, si attestano invece come aree con la migliore ricettività. Compare invece anche la Sicilia, seguita dal Veneto ma dietro la Sardegna, nella classifica dell’area balneare più trendy.

Si sceglie il nomadismo

In generale, le famiglie investono un budget più ridotto per la vacanza balneare che scende sotto i 10 giorni, con una media di 9,2 giorni di vacanza, contro i 10,3 dell’anno scorso. Si afferma invece la tendenza al nomadismo turistico ovvero alla scelta che cambia all’ultimo minuto, sfruttando l’opzione “light&hight”. Nel 38,4% incide un effettivo calo del budget familiare a disposizione per andare in vacanza, dato che l’anno scorso incideva per il 18,4%.

Se nel 2018, il 59% circa degli italiani ha raggiunto località di mare, nel 2019 si prevede una diminuzione con una percentuale di presenze pari al 53,7%.

Gli operatori aumentano i prezzi

Dal punto di vista delle offerte degli operatori, si registrano un aumento dei prezzi a fronte della diminuzione degli investimenti. Questo dato è il risultato di una indagine previsionale con un campione di circa 7mila operatori. Almeno 4 operatori su dieci hanno aumentato i prezzi. Soprattutto al sud, gli alberghi sono aumentati del 4,1%, mentre al nord del 2,2%. L’incremento dei prezzi però non riuscirà a contrastare il calo di presenze, in termini di fatturato.

La località più costosa è Porto Cervo, seguita da Portofino e Capri. Le località invece più economiche sono Alba Adriatica, Francavilla a Mare e San Benedetto del Tronto. Rimini, Riccione e Arbatax sono invece le località più incentivate tramite la comunicazione pubblicitaria. Riccione, Forte dei Marmi e Cervia – Milano Marittima sono considerate le località più di tendenza. Gallipoli detiene il primato come località più giovanile divertente mentre Sabaudia è quella più rilassante.La Puglia, dopo anni di costante aumento del turismo, quest’anno registra un calo sino al 13,6% di presenze e fatturato. Nel Salento si ha un indice negativo dell’11% sulle presenze e del 14% sul fatturato. Stesso dicasi per la costa nord del Lazio e per il levante ligure, con cali di presenze e fatturato tra i 2 e i 3 punti percentuale circa. Mentre la costa sud del Lazio ed alcune zone del Veneto e del Friuli registrano invece un lieve aumento.