La tassa sui rifiuti sta cambiando, ed entro ottobre verrà illustrato il nuovo metodo tariffario
L’Arera, Autorità di regolazione per l’energia, ha stabilito i criteri che i Comuni dovranno seguire per applicare questa nuova imposta agli utenti con la deliberazione 303/2019/R/RIF. La tariffa sembrerebbe basarsi su un piano nazionale, piuttosto che comunale come avviene ora.Con questa nuova tassa si garantisce più trasparenza e qualità nei servizi, con l’obiettivo di uniformare l’ammontare della cifra da pagare. La Tari 2 sarà quindi una tassa omogenea a livello territoriale, e non vi saranno più grandi diversità nella tariffa da Comune a Comune. Sarà quindi ben diversa dall’attuale Tari, che è gestita a livello locale, e, sia le somme dovute che le scadenze possono seguire anche logiche diverse a discrezione di ogni Comune.
La nuova metodologia tariffaria Arera sarà pronta entro ottobre, e le nuove tariffe saranno approvate dai Comuni.
L’incontro a Roma con Arera.
L’11 settembre c’è stato un incontro a Roma, dove Arera ha illustrato il nuovo sistema di pagamento, confronto che ha coinvolto consorzi, aziende di raccolta e smaltimento, industrie di trattamento e associazioni di categoria.
La nuova Tari 2
Come già sottolineato la tassa sarà calcolata su un piano nazionale, e il calcolo tariffario dovrà seguire dei criteri uguali per tutti i comuni. Il costo della nuova Tari 2 potrebbe aumentare, anche se Arera afferma che le tariffe future non potranno essere aumentate se non nei casi di aggiunta di servizi o nel caso di interventi sulla qualità nel processo di raccolta o smaltimento dei rifiuti.
Per i comuni fino a cinquemila abitanti verrà dato tempo di adeguarsi alle nuove normative e al sistema tariffario fino al 2021. In generale comunque la Tari 2 prevede di premiare i Comuni che saranno in grado di gestire integralmente il ciclo dei rifiuti nel proprio ambito locale, ovviamente seguendo le Direttive europee.
I servizi compresi nella Tari 2
Cambiano anche i servizi compresi nella Tari 2, che saranno appunto più circoscritti dall’attuale. Questi, infatti, si limiteranno alla pulizia delle strade (lavaggio e spazzamento), raccolta rifiuti, trasporto degli stessi in aree di smaltimento, trattamento e riciclo dei rifiuti, oltre che il loro smaltimento.
Pertanto, la Tari 2 non prevederà più la derattizzazione, gestione del verde pubblico, raccolta di amianto, manutenzione delle fontane e spazzamento neve, la rimozione per le scritte vandaliche e gestione dei servizi igienici pubblici. Rimarrà esclusa anche la disinfestazione dalle larve di zanzare per quei comuni in cui era prevista. Per questi servizi esclusi infatti, i Comuni non potranno più attingere dalle risorse provenienti dalla Tari, bensì dovranno fare riferimento a quelle provenienti dal bilancio.
Importi non incassati
Un’altra novità riguarda i crediti inesigibili, ovvero tutte quelle somme dovute e non incassate. Cambiano infatti le regole per recuperare questi importi, e i Comuni dovranno dimostrare di aver esaurito tutte le opzioni giudiziarie a loro disposizione. Pare quindi che con questa nuova Tari 2 i cittadini verranno maggiormente tutelati.
Nuovi obblighi di trasparenza
Arera ha già diffuso il 30 luglio 2019 le nuove disposizioni in merito alla trasparenza del servizio di gestione rifiuti, e ha specificato che i bollettini dovranno essere chiari per i cittadini, e riportare informazioni generali sul documento di riscossione, dati di sintesi sugli importi addebitati e sul calcolo della tariffa, oltre che informazioni sulle modalità di pagamento. Insomma, sebbene non sia ancora certo a quanto ammonterà la Tari 2, è certo che la nuova tassa sarà più equa, omogenea, ma soprattutto più accessibile ai cittadini in termini di chiarezza e trasparenza.