Scilla perla dello Stretto

scilla

Scilla, borgo dalle origini antichissime

E’ una splendida località turistica balneare sullo Stretto di Messina, a circa 33km da Pellaro. Tradizione gastronomica, magnifici panorami, costruzioni dalla storia antica e meravigliose spiagge. Posta all’imboccatura dello stretto di Messina, Scilla è dominata dal suo meraviglioso Castello, posto sul Promontorio Scillèo dell’Aspromonte, a formare due splendide insenature naturali, che si sviluppano nei quartieri di Marina Grande e Chianalea, tra le mete balneari più apprezzate dai turisti italiani e stranieri.

Scilla, come dalla leggenda, deve il suo nome al mostro che strappava i marinai dalle navi che passavano accanto alla sua grotta, nei pressi nello Stretto di Messina, che in realtà, doveva il suo spaventoso aspetto, alla sua bellezza! Scilla infatti era una splendida ninfa, figlia secondo una versione della tradizione mitologica della Dea Crateiso, e per un’ altra versione della mitologia greca, figlia di Forco, una divinità marina e di Ecate, dea degli incantesimi e degli spettri. Scilla amava le spiagge di Zancle, nell’antica Messina, ove attirò l’attenzione del Dio marino Glauco, che chiese aiuto alla maga Circe per farla sua.

Ma quest’ultima, a sua volta innamorata di Glauco, invece di dargli un filtro d’amore, gliene diede uno che trasformò Scilla in un mostro con 12 zampe e 6 orribili teste di cani. Da allora Scilla, fece della grotta dello Stretto di Messina, la sua tana! In un’altra versione invece, Scilla attirò l’attenzione del Dio Poseidone, già sposato con Anfitrite, la quale, per sbarazzarsi della ninfa, la fece trasformare in un mostro!

Una ricca storia che è possibile ammirare nei vicoli e nelle stradine del paese, andando a scoprire le “memorie” che il tempo ha sapientemente conservato, ad iniziare dal Castello Ruffo, dimora dell’omonima famiglia, le cui antiche origini si perdono in origini sveve o normanne; benché l’origine della prima fortificazione, è probabilmente da far risalire ai Tirreni, pirati che lo usarono quale rifugio dei loro bottini. Il Castello vanta oggi una struttura frutto di una recente ristrutturazione, con un ponte attraverso cui si accede al corpo di fabbrica, 2 edifici nella zona centrale a residenza dei guardiani e lo stemma dei Ruffo in mostra sul portale. Ancora oggi sono visitabili le prigioni, gli ampi saloni e l’armeria con archibugi in oro ed argento.

scilla castello ruffoStoricamente invasa dai Vandali nella notte dei tempi, Scilla fu assoggettata nel IX secolo dai Bizantini, coi quali conobbe un periodo di prosperità e sviluppo, che finì quando nel XIII secolo divenne oggetto di contese tra Aragonesi e Angioini. Nel 1421 però, De Nava, un cavaliere del Re Alfonso D’Aragona, acquistò la proprietà della rocca di Scilla e decise di trasformarla in castello. Una lunga storia che si interruppe bruscamente verso la fine del XVIII secolo, quando Scilla subì una grave distruzione a causa del terremoto-maremoto nel febbraio 1783; dopo questa data con l’infeudamento del borgo ad opera di Francesco Fulco Ruffo, ultimo principe di Scilla, ci fu un’importane restaurazione che vide tornare al potere i sovrani Borboni.

Una località Scilla, che offre al visitatore interessanti percorsi e mete, nei suoi tipici quartieri, quali San Giorgio, tipico centro abitato nella parte superiore del paese, a circa 70mt slm, e Jeracari, la parte nuova della città.  Chianalea invece è il più antico borgo di Scilla; un tipico quartiere di pescatori noto anche come “Piana delle Galee” e “Mini-Venezia del Sud”, per le sue casette a ridosso praticamente degli scogli, unite da arcate che si stringono attorno a piccole vie, dove gli abitanti vivono ancora grazie all’attività della pesca – in particolare del pesce spada – usando antiche barche con tanto di remi, che sono chiamate “spadare” o anche “luntre“. Pescatori che altresì ben si prestano a fare da guida per escursioni alla scoperta delle meravigliose grotte. Assolutamente da vedere sono poi: casa Ruffo del ‘300 e la novecentesca Villa Zagari, mentre tra gli edifici sacri la Chiesa di Maria Santissima Immacolata e quella di S.Rocco del quattrocento

Una leggenda quella di Scilla, che va ad arricchire la già ricca storia ed il folklore della città, che non può fare a meno di incantare il turista di turno, grazie soprattutto al suo mare limpido, alla sua spiaggia soffice, al suo caldo sole ed ovviamente alle occasioni di svago ed alla prelibata cucina.

chianaleaConosciuta anche come perla della Costa Viola, a Scilla infatti non mancano le occasioni di svago, tra splendidi panorami e tramonti da ammirare, escursioni, visite organizzate e tour, ad iniziare da quello dell’ antico borgo marinaro della Chianalea di Scilla. Scilla, perla della Costa Viola e dello Stretto di Messina, anche nel 2015 ha ottenuto ben 4 vele e risulta essere l’ unica della regione, per la bellezza dei suoi luoghi, per la pulizia delle sue acque e per l’ ottima ricettività! Acque che risultano infatti a dir poco splendide nella Marina Grande di Scilla, una splendida spiaggia di ben 800 mt, tra spiaggia attrezzata e libera, le cui acque sono trasparenti, tanto da poter ammirare le ricche specie ittiche, le alghe ed i molluschi dei suoi fondali. E per allietare le ore più calde del giorno, della sera e della notte, non mancano sul lungomare bar, gelaterie e locali, con ogni genere di “delizia” e svago! Infatti, mentre di giorno nei locali del lungomare si fa la calca per degustare gelati, granite e quant’ altro per rinfrescarsi, la sera il lungomare è il luogo delle classiche passeggiate dopo cena, ma anche il punto di ritrovo dei giovani, che desiderano vivere la classica “magica” notte d’estate.

scilla panoramaPer i più sedentari invece, che di passeggiare non ne vogliono sapere, per concludere al meglio la giornata è immancabile fare tappa nei ristoranti, nelle trattorie e nei locali tipici, ove gustare le leccornie della tradizione culinaria di Scilla, tra le quali ad esempio: il Pesce Spada alla Ghiotta, le Tagliatelle alla Reggina, i Fagioli saltati con cipolla rossa e ‘nduja, le le Olive farcite, i Peperoni imbottiti e i Broccoletti al forno, o ancora, quanto ai dolci, il Torrone di Bagnara.

Location per un’escursione fantastica sono poi le Grotte di Tremusa, a ca 600mt. slm, costituite da piccole e grandi cavità, formate dall’azione naturale delle acque, che le ha modellate donandogli affascinanti forme e le ha fatte diventare deposito di bianche conchiglie.

Tra i prodotti tipici di Scilla da gustare sono da menzionare l’ olio essenziale di Bergamotto ed il verdello, una tipo di limone coltivato a Favazzina, piccolo centro nelle vicinanze di Scilla.  Tante le ricette di Scilla a base di pesce spada, tra cui le Linguine a ‘gghiotta di pesce spada, con tanto di colorati pomodori, gustosi capperi ed olive, e peperoncino; mentre tra i vini, merita nota il Cerasolo di Scilla.

Tra gli eventi e le tipiche feste di Scilla da non perdere: la festa religiosa che si celebra in onore del Santo Patrono S.Rocco, con tanto di processione per i quartieri del borgo, che si conclude nella Piazza S.Rocco con spettacolo pirotecnico; mentre in autunno c’è l’Ottobre Scillese, una manifestazione dedicata alle tradizioni artigianali ed enogastronomiche.

Insomma, di meraviglie nella splendida Scilla, la Perla della Costa Viola, da ammirare ce ne sono davvero tante, per una vacanza in grado di accontentare, davvero tutti!